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  Presentazione

La rivoluzione telematica di fine millennio ha ridisegnato un nuovo scenario nell’assetto dei mezzi di informazione in campo scientifico. I risultati delle investigazioni non sono pubblicati esclusivamente su carta stampata, ma sempre più sono diffusi elettronicamente mediante reti telematiche e supporti digitali. Si tratta di cambiamenti radicali che interessano l’intera produzione scientifica e pone la necessità di ripensare nuove dimensioni della sua comunicazione.

Alcuni, persuasi dell’utilità degli strumenti che la rete mette a disposizione, ritengono che solo abbandonando le vecchie abitudini “papirocentriche” (papyrocentric attitudes) e trasferendo interamente su Internet gli esiti della ricerca (scholarly skywriting) si possano risolvere i problemi relativi ai costi sempre crescenti e all’insufficiente velocità di diffusione dei testi a stampa.

Il nostro atteggiamento è piuttosto ispirato a fiducia e al tempo stesso a cautela. Il vecchio caro libro sembra tuttora insostituibile. Crediamo utopistico pensare, allo stato attuale delle cose, che i libri, da sempre veicolo del sapere nella sua forma più solida e definita, potranno mai essere pienamente convertiti all’elettronica. Forse le nuove generazioni, in grado di usare il computer ancora prima di imparare a leggere e scrivere, la penseranno diversamente. Oggi però persistono – e non senza motivo – motivi di perplessità nel sostituire del tutto il foglio scritto con l’elettronica.

In questo quadro, l’innovazione maggiore a cui bisogna guardare con interesse, a nostro avviso, risiede nella cosiddetta “multicanalità”.

È il nostro un progetto innovativo: produrre contenuti per due canali – la stampa e l’on-line – impiegando sistemi sempre più integrati e flussi di lavoro interamente digitali, vale a dire automatizzati nel campo editoriale.

La “multicanalità” sembra essere il nuovo orizzonte del processo organizzativo della comunicazione scientifica. Si tratta di una scommessa forte e impegnativa.

È con questo spirito e con queste convinzioni che PHILOSOPHICA intende realizzare su carta i suoi contenuti e nel contempo di rendere liberamente accessibile, tramite la rete, l’informazione che esso contiene per usi educativi e in ogni caso non commerciali (open access to knowledge). È questa la nostra filosofia di fondo, la quale dovrebbe consentire di superare i possibili conflitti tra editoria tradizionale (a print-publishing model) e quella elettronica (an online-publishing model), valorizzando il loro apporto differenziato.

Siamo convinti che occorre saper cogliere nella comunicazione scientifica convenzionale e in quella elettronica due tendenze complementari, forse oggi perfino reciprocamente indispensabili l’una all’altra. In ragione della sua condizione “rimediale”, a mio avviso, la “multicanalità” può oggi costituire uno strumento di diffusione delle conoscenze più flessibile rispetto a quello tradizionale affidato esclusivamente alla stampa.